Le Marche: RECANATI E LEOPARDI
Parlare di Recanati è come evocare il grande poeta Giacomo Leopardi che qui nacque nel 1798, e da questa graziosa cittadina delle Marche fu ispirato in molte delle sue liriche. Viene spontaneo pensare alla piazza de “Il Sabato del Villaggio”, su cui si affaccia la casa natale del Poeta; alla Torre del “Passero Solitario” nel chiostro accanto alla Chiesa di S. Agostino, che risale al XIII secolo; al colle de “lʼInfinito” sul monte Tabor con lʼantico orto del monastero delle suore clarisse e il Centro Mondiale della poesia e della cultura. Oggi la città di Recanati è nota in tutto il mondo grazie anche al suo Poeta ed al relativo Centro Nazionale di Studi Leopardiani.
Non dimentichiamo un altro grande figlio che ha reso famosa la città: il tenore Beniamino Gigli (Recanati 1890 - Roma 1957) cui lʼAmministrazione comunale ha dedicato un Museo ubicato nellʼottocentesco Teatro Persiani.
Il visitatore amante della cultura troverà in questa cittadina marchigiana tanti altri motivi dʼinteresse: dalla Biblioteca leopardiana, aperta al pubblico dal 1812, che raccoglie 20.000 volumi, ai palazzi ed alle chiese ricche di opere dʼarte.
Possiamo ricordare, tra le altre: la Chiesa di S.Vito, che risale al Xl secolo, completata su disegno del Vanvitelli, con una tela dei Pomarancio; la Chiesa di S. Agostino (XIII sec.) rifatta su disegno del Bibbiena, con il bel portale in pietra dʼIstria su disegno di Giuliano da Maiano, che contiene opere del Pomarancio, Fanelli e Damiani; alla sua destra il Chiostro con lʼantica Torre campanaria del Passero Solitario nota per lʼomonima poesia; la Cattedrale di S. Flaviano con sarcofagi quattrocenteschi, compreso quello di Papa Gregorio XII; la Chiesa di Santa Maria in Castelnuovo (1139) con la splendida cripta romanica. Recanati è il punto di partenza per la conoscenza dellʼitinerario marchigiano delle opere di Lorenzo Lotto: i musei civici di Villa Colloredo Mels ospitano infatti, insieme alla Pinacoteca Civica di Jesi, le prime opere che lʼartista ha eseguito per le Marche.
RECANATI E LEOPARDI. LE MARCHE TERRA DI INTELLETTUALI
Viene il vento recando il suon dellʼora dalla torre del borgo. Era conforto questo suon, mi rimembra, alle mie notti, quando fanciullo, nella buia stanza, per assidui terrori io vigilava, sospirando il mattin. Qui non è cosa chʼio vegga o senta, onde unʼimmagin dentro non torni, e un dolce rimembrar non sorga. repliche orologi
G. Leopardi, XXII - LE RICORDANZE
Nel segno di Leopardi le Marche hanno dato i natali a poeti, scrittori, artisti, fotografi che hanno nel tempo continuato a “vedere” il territorio come fonte di ispirazione e metafora visiva e intellettuale per la comprensione dellʼesistente: da Adolfo de Carolis a Osvaldo Licini nel Piceno, da Ugo Betti di Camerino a Libero Bigiaretti di Matelica a Luigi Bartolini di Cupramontana; dai contemporanei Umberto Piersanti, rolex replica Gianni dʼElia, Eugenio de Signoribus, Francesco Scarabicchi al compianto Franco Scataglini fino a Paolo Volponi cui è dedicato un parco letterario. Mario Giacomelli ha fatto della fotografia il mezzo espressivo più efficace e suggestivo per leggere il paesaggio marchigiano; Tullio Pericoli con la sua pittura e capacità illustrativa, ha restituito colore e sogno alle colline delle Marche.
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